domenica 22 settembre 2013

FACCIAMO "OUTING" !!!
HO UNA MAMMA !
HO UN PAPA' !

"...Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro. Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Non ci resterà quindi che difendere non solo le incredibili virtù e saggezze della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile: questo immenso, impossibile universo che ci guarda dritto negli occhi. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili..."  (G.K.Chesterton, "Eretici")

"Vedete questa lanterna?" gridò con voce terribile. "Questa croce? Questa fiamma? Voi non avete forgiato la croce, non avete accesso la fiamma! L'hanno fatto uomini migliori di voi, che sapevano credere, piegavano il ferro e custodivano la leggenda del fuoco. Non c'è una strada in cui camminiate, non c'è un filo degli abiti che indossate che non siano stati fatti come questa lanterna, rifiutando la vostra filosofia da quattro soldi. Voi non create dal nulla, distruggete soltanto. Distruggerete il genere umano, distruggerete il mondo, ma non distruggerete questa vecchia lanterna cristiana! Essa andrà dove il vostro impero scimmiesco non sarà mai capace di trovarla!"
 (G.K.Chesterton, "L'uomo che fu Giovedì")

http://www.antoniosocci.com/2013/09/i-cosiddetti-progressisti-vogliono-abolire-padre-e-madre-tre-passi-nel-ridicolo-e-verso-il-baratro/

sabato 21 settembre 2013

domenica 15 settembre 2013



Brutto dire cose tristi di domenica, ma il prof. Massimo Introvigne (riferendo del prof. Blangiardo alla Settimana Sociale) tratteggia il nostro futuro (e presente) demografico...La statistica non è verità assoluta, specie quando comincia a far proiezioni...ma basta il presente per non stare allegri, noi "adulti" che continuiamo a fare i bambini e a consegnare ai nostri (pochi) figli solo rettangolini di circuiti integrati made in china con cui "interagire" col mondo ("gli amici"). Noi, ultimi nati quando nascere era un diritto (l'Italia pre-22 maggio 1978) che siamo cresciuti e abbiamo prosperato fregandocene della fine del primo diritto umano, calpestando i cadaveri di 6 milioni di italiani sterminati prima di nascere.

                                                     

giovedì 12 settembre 2013

ABBIAMO RICOMINCIATO !!!
Se Dio vuole, e finché la censura cristianofoba lo consentirà (oggi riprende la discussione della legge "contro l'omofobia...")
Trovate le puntate 2013-14 QUI

lunedì 9 settembre 2013


"Sul ciglio del caos, già fra le macerie
pregheremo solo per la nostra paura...
ma Dio sdegnato ci abbandonerà"
M.C. <<AMOCO CADIZ (canzone della luna di settembre)>> 1983

Non è vero che la pace ci mobilita tanto solo per istinto di conservazione?
Non è vero che la pace ci mobilita tanto solo perché siamo "coraggiosi profeti" che non spiacciono a nessuno?
Non è vero che "l'aborto è il più grande nemico della pace" (Beata Teresa di Calcutta) è una frase che ci dà un po' fastidio, così che non l'abbiamo mai meditata ?
Allora continuiamo a pregare, VI ASPETTO OGNI MERCOLEDI' ALLE 6.50 AL ROSARIO DAVANTI AL POLICLINICO, nel giorno in cui anche nella tranquilla Pavia alcuni bambini vengono bombardati e non vedranno la luce del nostro sole. 260 all'anno, una scuola elementare...conflitto a bassa intensità?

E POI, SE DIO VUOLE, GIOVEDI' 12 ALLE ORE 15, DOPO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA, RICOMINCIA " LA GRANDE GUERRA" SU RTP !!! 91.100 FM, 100.500 FM


martedì 3 settembre 2013

Lo so, a qualcuno sembra un po' scontato, MA QUESTA MAMMA E' ANCORA IN GALERA IN ATTESA DI ESECUZIONE, e il capo d'imputazione è quello scritto nella foto... a chi l'omofobia...a chi l'islamofobia...ma in realtà l'accusa è una sola: "NON LICET ESSE CHRISTIANOS !"


Ricominceremo da qui...finché ci sarà permesso di parlare, poi grideremo dai tetti...magari di un carcere ?


PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI NATALIZI DELLA CURIA ROMANA
DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Sala Clementina
Venerdì, 21 dicembre 2012
(...) La grande gioia con cui a Milano si sono incontrate famiglie provenienti da tutto il mondo ha mostrato che, nonostante tutte le impressioni contrarie, la famiglia è forte e viva anche oggi. È incontestabile, però, anche la crisi che – particolarmente nel mondo occidentale – la minaccia fino nelle basi. Mi ha colpito che nel Sinodo si sia ripetutamente sottolineata l’importanza della famiglia per la trasmissione della fede come luogo autentico in cui si trasmettono le forme fondamentali dell’essere persona umana. Le si impara vivendole e anche soffrendole insieme. Così si è reso evidente che nella questione della famiglia non si tratta soltanto di una determinata forma sociale, ma della questione dell’uomo stesso – della questione di che cosa sia l’uomo e di che cosa occorra fare per essere uomini in modo giusto. Le sfide in questo contesto sono complesse. C’è anzitutto la questione della capacità dell’uomo di legarsi oppure della sua mancanza di legami. Può l’uomo legarsi per tutta una vita? Corrisponde alla sua natura? Non è forse in contrasto con la sua libertà e con l’ampiezza della sua autorealizzazione? L’uomo diventa se stesso rimanendo autonomo e entrando in contatto con l’altro solo mediante relazioni che può interrompere in ogni momento? Un legame per tutta la vita è in contrasto con la libertà? Il legame merita anche che se ne soffra? Il rifiuto del legame umano, che si diffonde sempre più a causa di un’errata comprensione della libertà e dell’autorealizzazione, come anche a motivo della fuga davanti alla paziente sopportazione della sofferenza, significa che l’uomo rimane chiuso in se stesso e, in ultima analisi, conserva il proprio “io” per se stesso, non lo supera veramente. Ma solo nel dono di sé l’uomo raggiunge se stesso, e solo aprendosi all’altro, agli altri, ai figli, alla famiglia, solo lasciandosi plasmare nella sofferenza, egli scopre l’ampiezza dell’essere persona umana. Con il rifiuto di questo legame scompaiono anche le figure fondamentali dell’esistenza umana: il padre, la madre, il figlio; cadono dimensioni essenziali dell’esperienza dell’essere persona umana.

Il Gran Rabbino di Francia, Gilles Bernheim, in un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante, ha mostrato che l’attentato, al quale oggi ci troviamo esposti, all’autentica forma della famiglia, costituita da padre, madre e figlio, giunge ad una dimensione ancora più profonda. Se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell’essenza della libertà umana, ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell’essere stesso, di ciò che in realtà significa l’essere uomini. Egli cita l’affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: “Donna non si nasce, lo si diventa” (“On ne naît pas femme, on le devient”). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma “gender”, viene presentato come nuova filosofia della sessualità. Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente. L’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l’essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l’essere umano, così come Dio l’ha dato. Proprio questa dualità come dato di partenza viene contestata. Non è più valido ciò che si legge nel racconto della creazione: “Maschio e femmina Egli li creò” (Gen 1,27). No, adesso vale che non è stato Lui a crearli maschio e femmina, ma finora è stata la società a determinarlo e adesso siamo noi stessi a decidere su questo. Maschio e femmina come realtà della creazione, come natura della persona umana non esistono più. L’uomo contesta la propria natura. Egli è ormai solo spirito e volontà. La manipolazione della natura, che oggi deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa qui la scelta di fondo dell’uomo nei confronti di se stesso. Esiste ormai solo l’uomo in astratto, che poi sceglie per sé autonomamente qualcosa come sua natura. Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda. Se, però, non esiste la dualità di maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione. Ma in tal caso anche la prole ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignità che le è propria. Bernheim mostra come essa, da soggetto giuridico a sé stante, diventi ora necessariamente un oggetto, a cui si ha diritto e che, come oggetto di un diritto, ci si può procurare. Dove la libertà del fare diventa libertà di farsi da sé, si giunge necessariamente a negare il Creatore stesso e con ciò, infine, anche l’uomo quale creatura di Dio, quale immagine di Dio viene avvilito nell’essenza del suo essere. Nella lotta per la famiglia è in gioco l’uomo stesso. E si rende evidente che là dove Dio viene negato, si dissolve anche la dignità dell’uomo. Chi difende Dio, difende l’uomo. (...)