sabato 18 gennaio 2014

I QUATTRO PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA
Altri inseguano il mondo convinti che ci sia qualcosa da imparare per la Chiesa... Quando i cristiani si mettono a imparare dal mondo, seguono le sciagure più gravi, per i cristiani e per il mondo, dai "Deutsche Christen" ai Cappellani della Milizia Fascista, alle gerarchie ortodosse prone al "piccolo padre" Stalin sterminatore del suo popolo... quando la Chiesa è stata Mater et Magistra è cresciuto il bene nel mondo e nella Chiesa...
Io mi limito a un po' di catechismo,i 4 peccati "che gridano vendetta al cospetto di Dio" (Catechismo Maggiore di San Pio X nn. 966 e 967, CCC 1867):
  1) OMICIDIO VOLONTARIO
2) ATTO IMPURO CONTRO NATURA
3) OPPRESSIONE DEI POVERI
4) FRODE NELLA MERCEDE AGLI OPERAI 

Antico? Moderno? Opportuno? Inopportuno?... No, più semplice: il male è male, il bene è bene.
Se vogliamo bene ai peccatori (noi per primi lo siamo) dobbiamo condannare il peccato, c'è di mezzo non il "dialogo" ma la Vita o la Morte. Eterna.

martedì 14 gennaio 2014

Padre Aldo Trento nel 2009 restituì a Giorgio Napolitano, che glielo aveva di recente conferito, il titolo di "Cavaliere dell’Ordine della Stella della solidarietà", dopo che, a causa della  gravissima omissione nel non firmare il decreto urgente che ne avrebbe salvata la vita, si rese complice dell'omicidio di Eluana Englaro. 

Invito tutti a venire a conoscere questo italiano coraggioso, generoso e con la schiena di cristiano diritta !
 La gioia di essere cristiani.
Vivere la fede nelle periferie esistenziali del mondo
testimonianza di Padre Aldo Trento
- missionario in Paraguay -
 sull'Esortazione apostolica di Papa Francesco
"Evangelli Gaudium" 
27 gennaio 2014 ore 21
Aula Magna Università degli studi di Pavia
CENTRO CULTURALE GIULIO BOSCO
Associazione  per l'aiuto allo studio "STUDIUM RESET"

domenica 12 gennaio 2014


MAMMA TRADIZIONE


"ESSEMPLI GROSSI E PALPABILI..." li chiamava San Bernardino da Siena, sono gli esempi concreti che spiegano realtà sublimi, è roba pulita, chiara e netta, come quando il sole batte a 1000 W/m2 e i colori risuonano nella loro frequenza, nuovi come il giorno che il Creatore li ha pensati...niente simbologie freudiane o sovrastrutture marxiste, insomma.
Nella mia vita si sommano, e quando sono così chiari mi affretto a comunicarli, che l'interlocutore sia un quattordicenne semiscolarizzato nell'ultimo banco o un vecchio laureato.

L'essemplo che mi frulla in capo da un paio di giorni è la mamma. Scontato accostarla a Madre Chiesa, un po' meno a Mamma Tradizione...

I figli crescono, mettono su famiglia, se ne vanno, spesso è la mamma a restare nella grande casa vuota, qualcuno va a farle i mestieri, magari una badante sta con lei anche di notte.
Nel caleidoscopio dell'umanità ("in quel gran guazzabuglio che è il cuore umano" diceva Guareschi), ci sta il figlio degenere che taglia i ponti, magari per un vecchio litigio, se tutto va bene si fa vivo un paio di volte all'anno e non porta mai i nipoti, perché tanto ci sono i suoceri o le baby sitter, quindi chi se ne frega dei sentimenti di chi ti ha cambiato quando te la facevi addosso o ti ha preso per la manina verso lontanissime primavere lungo il fiume o ha fatto con te castelli di sabbia al mare d'estate. Poi la mamma muore, i nipotini che la conoscevano sì e no di vista scoprono nei suoi cassetti quanto li pensava: foto rubacchiate dopo essere state a lungo implorate, pensieri tristi o lieti su di loro... Un po' meno degenere è il figlio che approfitta della mamma per collocarci i bambini ogni tanto, magari addirittura a Pasqua e a Natale un bel pranzo tutti insieme, ma che non insista troppo e soprattutto non tiri troppo i bambini su discorsi complicati, meglio la TV. Insomma, la famosa biblioteca che può bruciarsene tranquillamente quando morirà.
Qual è il figlio sano? Quello che non mette su famiglia per star sempre con mamma? Quello che non esce di casa neanche per cercarsi un lavoro e spera in una impossibile pensione di reversibilità, purché mamma campi almeno 120 anni? No, ovviamente.
I figli crescono, Dio non ha mai estinto l'umanità malriuscita ma l'ha redenta e ha scommesso su ogni generazione. Quindi i figli crescono, se ne vanno di casa, c'è quel pezzo dell'"altra metà del cielo" (una volta perfino Mao l'ha detta giusta) che è fatta per te e non per altri, e nel prossimo pezzo di secolo sarà un'altra madre.
Ma il figlio sano non si scorda l'indirizzo della casa in cui è cresciuto, il figlio sano non si scandalizza neanche se il fratello timido o la sorellina sensibile restano con la mamma e non si sposano, e magari diventano santi pure loro, e aiutano gli altri, pure i figli degli altri o quelli che i genitori non ce li hanno, nel gran campo del mondo come Dio l'ha pensato, coi colori del vero arcobaleno, ci stanno anche quei fiori. Anzi il figlio sano ringrazia di avere questi fratelli, e li aiuta, e porta i figli dalla mamma e dagli zii, e coi figli ascolta quello che la nonna e gli zii dicono, magari interloquisce e corregge perché è lui che deve tirar su i suoi figli, ma senza mancare di rispetto. Il figlio sano si occupa della mamma, non la cerca solo se ha bisogno lui, le aggiusta la tapparella rotta o le olia i cardini che cigolano, quando la mamma si ammala non la lascia sola, fa tesoro di tutte le sue parole. Il figlio sano di una madre santa non solo le tinteggia la casa, una stanza all'anno, ma se la porta in vacanza, riordina le sue carte. Tira fuori il presepe a Natale, riassetta le statuine che mamma aveva ereditate da sua bisnonna e le ridispone nell'angolo più bello della casa, e i figli stravedono per quel presepe, quasi più che per quello di casa che pure, pian piano, di Natale in Natale, sta formando la spina dorsale della loro memoria...Quando nonna andrà a ricevere il Premio, quel presepe e quello di casa diventeranno uno solo, senza neanche bisogno di dirlo, e sarà nuovo e più grande, ma ricorderà perfettamente i due presepi di prima. E le carte di nonna, rilegate, staranno in libreria vicino ai grandi classici, o nel cassetto più importante, quello dei documenti "seri".


(Non credo serva una serie di note per spiegare la metafora: non è metafora, è un "essemplo"!)

lunedì 6 gennaio 2014




A UN RE MAGIO DI OGGI...Fine 2008: il Giornale dell'Ingegnere esce con auguri "laici"...l'autore riceve questa mia,   (l'anno dopo il "Buon Natale" riappare...)

Caro Ing. P.A.
Allora..."Buon Anno" ! E basta ?! No, alla fine... "La redazione rinnova i più cordiali auguri per le prossime festività".
Mah...  quali "festività" plurali, e minuscole, se l'unica citata all'inizio è il nuovo Anno (maiuscolo)?...Quale anno poi ? 2009. 2009 anni da che cosa ? Non sarà per caso il compleanno di qualcuno ?
"Le crisi accelerano i processi di mutazione..." "Nell'epoca della conoscenza..." Auguri, caro amico così fiducioso nella conoscenza e nei pareri degli esperti, nei valori economici e nell'economia culturale. Le auguro per davvero di passare per caso davanti a un presepe, magari di quelli viventi, e non con attori per un giorno, ma per tutta la vita. Il mondo ne è pieno, specie fuori dalle mura della Città dei Sapienti e dei Potenti, che nella Stella Cometa lessero solo una minaccia. 
Sarà stata solo una storia per pecorai, se dopo 2009 anni ci sono ancora perfino degli ingegneri che la mettono al primo posto?
Buon Natale, Ingegnere, buon 2009 dell'Era Cristiana, buon 1° gennaio solennità di Maria Madre di Dio e buona Epifania. Provi, novello Re Magio, a insudiciare il suo mantello inginocchiandosi fra le cacche di pecore davanti a quella Grotta. Ne riceverà il cento per uno e la Vita Eterna. Un buon investimento della conoscenza, no ?



BUONA SS. EPIFANIA A TUTTI !!!