venerdì 31 ottobre 2014


Lilli Carati

Sullo stesso portale (la Repubblica) da cui esauste vetero- e neofemministe inneggiano all' autodeterminazione della donna contro chi difende la vita dal concepimento, trovo che è morta il 21 ottobre a 58 anni Lilly Carati... Chi era costei? Raccontatelo alle femministe...
Bella storia la  liberazione della donna... 
Il demonio odia e combatte due cose sopra tutte, perché le più vicine a Dio: le donne e i bambini.
Riposa in pace, sorella Ileana, pregheremo anche per te.

sabato 18 ottobre 2014

TEMA 
 "COINVOLGERE ISLAMICI IN INIZIATIVE PRO-LIFE?"
SVOLGIMENTO


1) "Qualcuno" (famiglie in primis)  ci sta inviando decine di migliaia di minori da Africa e Medio Oriente (vedi tg di ieri sera), molti dei quali islamici, gettandoli letteralmente "in braccio" al nostro ancora non spento buon cuore. QUESTI OCCUPANO UNA PICCOLA PARTE DELL'ENORME VORAGINE DEI SEI MILIONI DI ITALIANI CHE MANCANO ALL'APPELLO, SONO OCCASIONE DI CONVERSIONE E INSIEME GIUDIZIO DI CONDANNA PER UNA SOCIETA' CHE HA RIFIUTATO LA VITA AI PROPRI FIGLI. Non sono farneticazioni: quella Milano+Roma di italiani mancanti all'appello, quei capoluoghi di provincia sterminati ognuno di questi 36 anni di 194 (un'atomica sola all'anno, che sarà mai...) sono città fantasma che ora farebbero più bello, più CRISTIANO il mondo, non solo l'Italia, perché la fiducia in Dio, concretizzata nell'accoglienza della vita, porta BENEDIZIONE A UN POPOLO. Sintetizzo nell'espressione, conseguenza palpabile di ciò: "O SI ESPORTA DECORO, O SI IMPORTA DEGRADO".
2) La forte e crescente presenza islamica in Europa (la terra delle tenebre, secondo l'antica etimologia orientale, che solo la luce del Vangelo, finché non fu schiacciata sotto il moggio, trasformò in "terra di civiltà") dimostra che chi dà fiducia a Dio, e quindi alla vita, cresce. La loro fede non riconosce però in Cristo il Servo di Jahvè, l'Incarnazione e  la Croce, scandalo per i Giudei, stoltezza per i  pagani, e per gli islamici entrambe le cose, visto che sono un po' giudei e un po' pagani (non riferiteglielo!!!) da Ismaele figlio di Abramo alla Pietra Nera...  Così sono "condannati" alla conquista dei regni di questo mondo, alla violenza se necessario per "sottomettere", che è sempre più facile e veloce che "sottomettersi" a Dio. Facile che, con queste premesse, ma certo involontariamente per la maggioranza, al posto di Dio finisca per scivolare il suo Nemico, e lo vediamo dai frutti...
3) Dio si serve COMUNQUE di ciò per convertirci, sappiamo che chi non si converte "è già stato condannato", non tanto al taglio della testa con la scimitarra, ma al Fuoco Eterno.
E allora, se nei musulmani che vivono fra noi, scocca la scintilla della difesa della vita, perché non gioire?  Forse perché gli "cediamo terreno"? Perché i preti, magari anche i vescovi, ci bisbigliano prudenza e non sono in piazza al nostro fianco? La loro partecipazione porta ai musulmani stessi  cristallino APOSTOLATO cristiano: vedono che il Cristianesimo porta a scelte coraggiose, ancor più perché non violente (per loro, in concreto, "disarmate"); apostolato  che non faremmo altrimenti, limitandoci magari al "tollerante" sorrisino alla signora velata col pancione e tre-quattro piccoli al seguito, che incrociamo a passeggio fra minigonne ed effemminati, tenendoci dentro la nostra angoscia profonda.
4) Se l'Europa intende continuare per la via dell'abisso e della morte, non scomparirà certo perché noi, che SIAMO l'Europa cristiana, "apriamo" le nostre manifestazioni agli islamici pro-life (ci venissero TUTTI, a centinaia di migliaia, e fossimo noi solo un manipolo di cristiani, magari qualche pastore si sveglierebbe!) Scomparirà perché HA SCELTO LA MORTE, e quindi, naturalmente, sarà sommersa non solo dagli islamici, ma da africani, latino-americani, asiatici... tra cui il Vangelo della Vita tornerà a germogliare.


sabato 4 ottobre 2014

Intra Tupino e l'acqua che discende
del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende,
onde Perugia sente freddo e caldo
da Porta Sole; e di rietro le piange
per grave giogo Nocera con Gualdo.
Di questa costa, là dov' ella frange
più sua rattezza, nacque al mondo un sole,
come fa questo talvolta di Gange.
Però chi d'esso loco fa parole,
non dica Ascesi, ché direbbe corto,
ma Orïente, se proprio dir vuole.
Non era ancor molto lontan da l'orto,
ch'el cominciò a far sentir la terra
de la sua gran virtute alcun conforto;
ché per tal donna, giovinetto, in guerra
del padre corse, a cui, come a la morte,
la porta del piacer nessun diserra;
e dinanzi a la sua spirital corte
et coram patre le si fece unito;
poscia di dì in dì l'amò più forte.
Questa, privata del primo marito,
millecent' anni e più dispetta e scura
fino a costui si stette sanza invito;
né valse udir che la trovò sicura
con Amiclate, al suon de la sua voce,
colui ch'a tutto 'l mondo fé paura;
né valse esser costante né feroce,
sì che, dove Maria rimase giuso,
ella con Cristo pianse in su la croce.
Ma perch' io non proceda troppo chiuso,
Francesco e Povertà per questi amanti
prendi oramai nel mio parlar diffuso.
La lor concordia e i lor lieti sembianti,
amore e maraviglia e dolce sguardo
facieno esser cagion di pensier santi;
tanto che 'l venerabile Bernardo
si scalzò prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, li parve esser tardo.
Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!
Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro
dietro a lo sposo, sì la sposa piace.
Indi sen va quel padre e quel maestro
con la sua donna e con quella famiglia
che già legava l'umile capestro.
Né li gravò viltà di cuor le ciglia
per esser fi' di Pietro Bernardone,
né per parer dispetto a maraviglia;
ma regalmente sua dura intenzione
ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
primo sigillo a sua religïone.
Poi che la gente poverella crebbe
dietro a costui, la cui mirabil vita
meglio in gloria del ciel si canterebbe,
di seconda corona redimita
fu per Onorio da l'Etterno Spiro
la santa voglia d'esto archimandrita.
E poi che, per la sete del martiro,
ne la presenza del Soldan superba
predicò Cristo e li altri che 'l seguiro,
e per trovare a conversione acerba
troppo la gente e per non stare indarno,
redissi al frutto de l'italica erba,
nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l'ultimo sigillo,
che le sue membra due anni portarno.
Quando a colui ch'a tanto ben sortillo
piacque di trarlo suso a la mercede
ch'el meritò nel suo farsi pusillo,
a' frati suoi, sì com' a giuste rede,
raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l'amassero a fede;
e del suo grembo l'anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno,
e al suo corpo non volle altra bara.