sabato 22 luglio 2017


IL NAUFRAGIO DELLA CARITÀ CRISTIANA

L’invasione pilotata (c.d. “emergenza immigrazione”) ha fatto naufragare la Carità Cristiana, l’Amore con la maiuscola, quello il cui esito immediato è la Giustizia, il contrario esatto del buonismo, impasto di ingiustizia e ipocrisia in dosi massicce.
Il dramma del naufragio della Carità Cristiana supera e include quello dei barconi, messi in mare dalla criminalità e affondati dal buonismo.
Il troncone di destra del relitto della Carità Cristiana contiene il ponte di comando, quello che un tempo la indirizzava secondo giustizia, che organizzava, indicava mete raggiungibili e le raggiungeva. Oggi da lì giungono solo echi di invettive impotenti, sempre più cattive. Muoiono giovani immigrati: indifferenza, forse segreta soddisfazione; masse in aumento di sconosciuti, cronaca nera che se ne riempie, e si attende il crack, il fatto decisivo che obblighi la società, gli stati a fare “cantare i mitra” e i cannoni… Crescente, strisciante razzismo verso l’Africa e gli africani, giudicati impotenti imbecilli in balia dei trafficanti e destinatari passivi della nostra “carità” pelosa e interessata. Una caricatura di Africa, non è quella che ho conosciuto in Africa, sofferente ma anche inimmaginabile scrigno di fede, forza, speranza. Un’Africa prona, col berretto in mano, è invece quella che schiavisti schifosi e buonisti distratti distribuiscono agli angoli delle nostre strade.
Il troncone di sinistra del relitto contiene la sala macchine, è quello che un tempo era profetico, propulsivo, che la faceva trovare là dove nessuno se l’aspettava, e mai dove il Potere la voleva. La Carità nella Verità, che soccorrendo il povero denunciava l’ingiustizia e denunciando l’ingiustizia costruiva oasi nei deserti di sale. Oggi i “profeti” dell’ovvio sono disciplinatamente intruppati a collaborare all’invasione, che distrugge noi e l’Africa, ma che qualcuno ha deciso essere l’ottimo per il Mercato. Pronti a gridare a comando contro il razzismo, il populismo, a piangere e commuoversi con un occhio solo, che seleziona le tragedie senza volere afferrare il quadro delle cause, in cui vedrebbero riflessi anche loro stessi.
Il troncone di destra e quello di sinistra erano una Nave, che solcava gli oceani e approdava in continenti lontani. Sotto la Croce di Cristo nascevano civiltà, lingue sconosciute anche a chi le parlava diventavano grammatiche apprese nelle scuole, sensibilità diversissime, anime raminghe si affinavano per cantare lode a Dio nella fede, nella scienza, nel lavoro, nel diritto. L’ordine degli uni arricchiva la profezia degli altri e viceversa, come le membra di un corpo che cresce armonioso.
Oggi quella nave è un relitto, e bambini malcresciuti e ineducati su ciascun troncone cantano la loro canzone ignorante e stonata, sullo spartito del demonio. Signore salvaci.
Marco Crevani, 20 luglio 2017