domenica 26 marzo 2023

 ...E POI SAREMO UNITI

Correva l’estate del 1981, il trauma di una primavera passata a “lottare per la vita” (i referendum contro l’aborto) e un insuccesso epocale, un Papa polacco convalescente dopo un attentato quasi mortale, il sottile crinale fra “l’edonismo reaganiano” e il militarismo brezneviano, ultimi fuochi brigatisti e le speranze suscitate (non solo nel suo paese) da un sindacalista baffuto devoto alla Madonna di Czestochowa…

La “ballata” di un diciottenne dell’epoca, con tutte le sue ingenuità, sembra avere ancora oggi qualcosa da dire, dopo ormai più di un anno di guerra cruda e canaglia all’Est, che non avrebbe mai dovuto iniziare, vero coltello piantato nelle radici d’Europa.

Regina Pacis, ora pro nobis.

E POI SAREMO UNITI

Verranno a cercarci i fratelli dell’Est

Verranno a chiamarci, a destarci presto

Allora anche noi saremo più attenti

A parole vere, che escono dal cuore.

Entreranno decisi nelle nostre assemblee

Fumose, un po’ stanche di troppi vuoti

 Ci stupiranno con la loro coerenza,

noi che abbiam perso già la voglia di dire.

 

Ci libereranno dalle nostre creazioni:

l’aquila appesa sui grattacieli

ritirerà le ali dalle nostre città

verranno a chiamarci alle nostre finestre

Cirillo e Metodio e il nostro Benedetto

Loro avranno spezzato le catene

 Già avranno amato i più lontani

Che i nostri interessi ipocriti pérdono.

 

Qualcuno avrà scandalo della loro povertà:

le poche automobili, i volti pallidi

ma ci scalderemo quando ci parleranno

della luce data contro quel buio falso

ideato dal barbuto borghese tedesco

e da schiavi tiranni gettato su loro.

Nel ricordare s’illumineranno,

accenderemo la birra e il vino…

Bruceremo insieme vodka e cognac

Allora nascerà il nostro eterno sogno

Da questo egoismo vedremo l’uscita:

Dall’Atlantico al Volga saremo uniti

Non per ideologia o per fragilità

Non per interesse, ma con libertà

Uniti dalla storia, uniti dalla Fede,

Amore e lealtà di due antichi fratelli.