Varzi...
Cittadini
di Varzi !
GRAZIE
per questo 25 APRILE !
70
anni da quella primavera, ed è con grandissima gioia che sono qui e
vi porto il saluto dell’Associazione Partigiani Cristiani, per
ricordare, con voi, di più, per far rivivere in noi quella primavera
dei nostri padri, dei nostri nonni.
Grazie,
partigiani, grazie, figli e nipoti di partigiani, grazie, bella e
gloriosa Varzi, che il 17 marzo 1945 veniva già sgombrata
definitivamente dai nazifascisti, oltre un mese prima
dell’insurrezione generale, dopo le vittoriose battaglie dell’11
e 12 marzo, e dopo che nell’autunno del 1944 la prima liberazione
aveva fatto pregustare per poco la vita nuova. Partigiani giovani,
giovanissimi e adulti, come il mitico comandante Primula Rossa,
Angelo Ansaldi, che dopo aver partecipato alle vittoriose azioni che
portarono alla liberazione di Varzi, ferito gravemente e amputato
durante il drammatico ripiegamento invernale, volle tornare a
combattere e a partecipare alla liberazione definitiva.
Tanti
giovani di allora non sono diventati né padri né nonni perché noi
lo potessimo essere in serenità. Non possiamo dimenticare, tanto
meno accomunarli nella memoria con i loro carnefici! Dai giovanissimi
partigiani di Varzi e dintorni Casotti e Togni, ai sacerdoti come Don
Chigini e Don Ciparelli, solo alcuni nomi in un lunghissimo elenco
che in Italia, in Europa ha segnato la riconquista della libertà dei
popoli e delle nazioni.
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i dipendenti intervistati, tutti concordi nel dire una cosa sola
ovvero che i fedeli han sempre più paura di esprimere le proprie
convinzioni sul posto di lavoro. Farlo significa nella migliore delle
ipotesi essere derisi, nella peggiore essere penalizzati in termini
di salario o di carriera, quando non addirittura licenziati. Il caso
delle ostetriche cattoliche scozzesi, obbligate nel dicembre scorso
dalla Corte Suprema britannica a supervisionare gli aborti effettuati
pena la perdita del posto, ne è solo un caso. La loro obiezione di
coscienza venne interpretata dai giudici come un elemento comprovante
la loro fede e quindi punita
...>>
Queste
però non sono cronache dell'Europa sotto il tacco di Hitler e
Mussolini, sono cronache di oggi, nella civilissima e
democraticissima Europa. Cosa accade ?! Accade che ancora qualcuno
CI IMPONE IDEOLOGIE DI MORTE e non può farlo se non con la
violenza, ideologica, politica e pratica, discriminando e vessando
gli avversari, magari con la scusa di lottare contro le
discriminazioni!
Il
relativismo ci porta ad abissi peggiori del nazismo e dello
stalinismo: se non c'è una verità per tutti, chi difenderà me dal
tuo arbitrio e te dal mio ?!
Gli
uomini, i ragazzi del 25 aprile, persone comuni diventate eroi,
furono uomini che l’8 settembre 1943, mentre l’Italia veniva
sbranata nel vuoto di potere, fra irresponsabilità e opportunismi,
sentirono nella loro anima che una verità c'era, e non era quella
della propaganda martellante.
Anche
oggi ci vuole un soprassalto di serietà, di responsabilità, di
fronte alle sfide interne, europee e mondiali, contro il dominio
della speculazione finanziaria sul lavoro, dell'arrivismo sulla buona
politica, contro la tirannia di un relativismo di corto respiro che
stravolge il senso della vita, della famiglia, dei figli, sterminando
i più piccoli e i più deboli, quelli che non gridano ma il cui
silenzio dobbiamo ascoltare.
La
libertà non è mai acquisita per sempre, quando sfocia nell’arbitrio
ridiventa tirannia. I valori scritti nella Costituzione a difesa dei
più deboli rischiano ormai di essere stravolti perché nella legge
dell’arbitrio il più forte si difende e si afferma, e il più
debole, il più povero, il più solo o malato tace e soccombe.
Il
25 aprile, allora non è una commemorazione, E' LA LOTTA DI OGGI, è
severa scuola di valori e doveri, che i nostri padri hanno vissuto
pagando di persona e che dobbiamo passare ai nostri figli.
Passano
le ideologie di morte, passano le mode, passano gli agitatori delle
piazze e i carnefici dei popoli. GLI UOMINI LIBERI RESTANO. E anche
noi vogliamo imparare dai partigiani a essere uomini liberi !
E’
festa della risurrezione nazionale, è la memoria di un’impari
lotta, di tremendi sacrifici, di una grande vittoria! VIVA I
COMBATTENTI PER LA LIBERTA’, VIVA LA LIBERAZIONE!
Marco
Crevani (A.P.C.) 25 aprile 2015
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