IL PARTITO DI OLIVELLI
Chi votiamo?...
Io voto il Partito di Olivelli.
Il partito di Olivelli non c'è. Il partito di Olivelli, di Aldo
Gastaldi "Bisagno", di Eugenio Corti, di Giovanni
Guareschi. Gente troppo impegnata a fare l'Italia, a insegnare senza
cattedre, a lavorare sul serio, a indignarsi senza odiare nessuno, a
combattere senza ferire. E' un partito che non c'è, ma non per
opportunismo, non per trasformismo.
I partiti politici nascono, riempiono di simboli e parole d'ordine
l'anima di tutti, spaccano il mondo a parole e dopo dieci anni
spariscono, si trasformano, si fondono e si rifondano, e in queste
tempeste in bicchieri d'acqua tanti galleggiano e sorridono sempre.
Olivelli e i suoi non erano musoni, ma sorridevano quando c'era da
sorridere. Non parlavano quasi mai di diritti, troppo impegnati a
fare il loro dovere. Per questo il loro partito non esiste.
I partiti politici parlano sempre di diritti, non si va a chiedere
voti parlando di doveri. L'unico dovere che vi chiedono è quello di
votare per loro, poi diritti per tutti, anche i più strampalati e
capovolti.
Il partito di Olivelli, di Bisagno...tutta gente morta da decenni?
No, c'è ancora gente così. Oggi sono i cristiani siriani e iracheni
che tornano a ricostruire le loro case e le loro chiese, che non
hanno ceduto alla creazione dell'ennesima milizia armata, convinti
che certe cose le debba fare uno stato, e piuttosto si arruolano.
Sono i cristiani cinesi, che dopo settant'anni ancora si ostinano a
pregare con vescovi e preti veri, non violenti che si fanno decenni
in campi di concentramento ma che, non essendo promossi dai media,
non diventeranno mai dei Mandela.
Sono i ragazzi Pachistani che muoiono custodendo le chiese da quelli
così convinti di un dio onnipotente e misericordioso da farsi
saltare per aria loro e decine di innocenti.
Sono quelli che muoiono perdonando.
Ci sono anche tanti italiani che solo lo Spirito Santo tiene ancora
in piedi, mentre la famiglia va a pezzi, lo stipendio di un lavoro
precario è ormai come quello di Pechino, che mandano i figli a
scuola e li educano ancora a qualcosa mentre anche tanti preti
tacciono o peggio dicono che va bene tutto. A loro vorrei dire: non
ho partiti da suggerirvi. Ma non sto zitto.
Io sto con Olivelli.
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