domenica 12 gennaio 2014


MAMMA TRADIZIONE


"ESSEMPLI GROSSI E PALPABILI..." li chiamava San Bernardino da Siena, sono gli esempi concreti che spiegano realtà sublimi, è roba pulita, chiara e netta, come quando il sole batte a 1000 W/m2 e i colori risuonano nella loro frequenza, nuovi come il giorno che il Creatore li ha pensati...niente simbologie freudiane o sovrastrutture marxiste, insomma.
Nella mia vita si sommano, e quando sono così chiari mi affretto a comunicarli, che l'interlocutore sia un quattordicenne semiscolarizzato nell'ultimo banco o un vecchio laureato.

L'essemplo che mi frulla in capo da un paio di giorni è la mamma. Scontato accostarla a Madre Chiesa, un po' meno a Mamma Tradizione...

I figli crescono, mettono su famiglia, se ne vanno, spesso è la mamma a restare nella grande casa vuota, qualcuno va a farle i mestieri, magari una badante sta con lei anche di notte.
Nel caleidoscopio dell'umanità ("in quel gran guazzabuglio che è il cuore umano" diceva Guareschi), ci sta il figlio degenere che taglia i ponti, magari per un vecchio litigio, se tutto va bene si fa vivo un paio di volte all'anno e non porta mai i nipoti, perché tanto ci sono i suoceri o le baby sitter, quindi chi se ne frega dei sentimenti di chi ti ha cambiato quando te la facevi addosso o ti ha preso per la manina verso lontanissime primavere lungo il fiume o ha fatto con te castelli di sabbia al mare d'estate. Poi la mamma muore, i nipotini che la conoscevano sì e no di vista scoprono nei suoi cassetti quanto li pensava: foto rubacchiate dopo essere state a lungo implorate, pensieri tristi o lieti su di loro... Un po' meno degenere è il figlio che approfitta della mamma per collocarci i bambini ogni tanto, magari addirittura a Pasqua e a Natale un bel pranzo tutti insieme, ma che non insista troppo e soprattutto non tiri troppo i bambini su discorsi complicati, meglio la TV. Insomma, la famosa biblioteca che può bruciarsene tranquillamente quando morirà.
Qual è il figlio sano? Quello che non mette su famiglia per star sempre con mamma? Quello che non esce di casa neanche per cercarsi un lavoro e spera in una impossibile pensione di reversibilità, purché mamma campi almeno 120 anni? No, ovviamente.
I figli crescono, Dio non ha mai estinto l'umanità malriuscita ma l'ha redenta e ha scommesso su ogni generazione. Quindi i figli crescono, se ne vanno di casa, c'è quel pezzo dell'"altra metà del cielo" (una volta perfino Mao l'ha detta giusta) che è fatta per te e non per altri, e nel prossimo pezzo di secolo sarà un'altra madre.
Ma il figlio sano non si scorda l'indirizzo della casa in cui è cresciuto, il figlio sano non si scandalizza neanche se il fratello timido o la sorellina sensibile restano con la mamma e non si sposano, e magari diventano santi pure loro, e aiutano gli altri, pure i figli degli altri o quelli che i genitori non ce li hanno, nel gran campo del mondo come Dio l'ha pensato, coi colori del vero arcobaleno, ci stanno anche quei fiori. Anzi il figlio sano ringrazia di avere questi fratelli, e li aiuta, e porta i figli dalla mamma e dagli zii, e coi figli ascolta quello che la nonna e gli zii dicono, magari interloquisce e corregge perché è lui che deve tirar su i suoi figli, ma senza mancare di rispetto. Il figlio sano si occupa della mamma, non la cerca solo se ha bisogno lui, le aggiusta la tapparella rotta o le olia i cardini che cigolano, quando la mamma si ammala non la lascia sola, fa tesoro di tutte le sue parole. Il figlio sano di una madre santa non solo le tinteggia la casa, una stanza all'anno, ma se la porta in vacanza, riordina le sue carte. Tira fuori il presepe a Natale, riassetta le statuine che mamma aveva ereditate da sua bisnonna e le ridispone nell'angolo più bello della casa, e i figli stravedono per quel presepe, quasi più che per quello di casa che pure, pian piano, di Natale in Natale, sta formando la spina dorsale della loro memoria...Quando nonna andrà a ricevere il Premio, quel presepe e quello di casa diventeranno uno solo, senza neanche bisogno di dirlo, e sarà nuovo e più grande, ma ricorderà perfettamente i due presepi di prima. E le carte di nonna, rilegate, staranno in libreria vicino ai grandi classici, o nel cassetto più importante, quello dei documenti "seri".


(Non credo serva una serie di note per spiegare la metafora: non è metafora, è un "essemplo"!)

Nessun commento:

Posta un commento