“O
nigrizia, o morte”
(San
Daniele Comboni, XIX secolo)
Cari
fratelli, siamo fregati e contenti di farci fregare.
Ci
hanno indicato mete avvincenti, un po’ scontate ma comunque
impegnative, così da poterci tuffare a testa bassa nell’
“impegno”: accoglienza, solidarietà, dialogo…e noi giù,
volenterosi, a guadagnarci il Regno dei Cieli. Quelli che ci hanno
fregato intanto, poverini, pensano solo al regno di questo mondo, ma
conquistandolo divorano i poveri e anche noi. E allora ? Allora
avanti, buoni cristiani! Ci vuole ancora più accoglienza,
solidarietà, dialogo, e fronti uniti di indignazione (ma quale
dialogo!) contro i “razzisti” cattivi che non lo capiscono !
Accogliere
e dialogare, dialogare e accogliere fino a fare proprie le ragioni
degli altri, fino a dimenticare chi siamo, la saggezza dei santi, i
fratelli nostri martiri, fino al fastidio per il nostro passato. E
dopo... quanti schiavi, quante prostitute, quanta violenza! (ma ben
il 70 % dei violentatori è italiano!)
E
la fame, laggiù, non passa, i dittatori prosperano, i grandi fanno
affari, stipendi e posti di lavoro, prezzo degli alimenti, delle
materie prime, delle case come variabili dipendenti dalle
speculazioni finanziarie…e armi, armi, armi e guerre come industria
senza crisi.
In
un soprassalto di sincerità, Alan Greenspan, presidente fino al
2006 della Federal Reserve,
ha
detto (“ha
confessato” ?)
che l'immigrazione clandestina consente un significativo
"contributo" per la crescita economica degli Stati Uniti,
fornendo una forza lavoro flessibile.
Senza
milioni di irregolari e clandestini cioè, il costo del lavoro
sarebbe troppo “rigido” ed elevato per i padroni delle grandi
compagnie, quelli che fra stipendi e dividendi gravano sui bilanci
quanto migliaia di posti di lavoro! Ma per noi, buon popolo bue
solidale e generoso, l’importante è “accogliere sempre”,
questa è la parte che ci è stata assegnata (e ne siamo ben felici,
gratificati !), è dare “segnali forti contro il razzismo”, cioè
contro chi si sente solo, minacciato, nell’alternativa fra moschee
sotto casa e sfilate di teste rasate…e con quali risorse per
discernere? Genitori inadeguati sperduti fragili tentati separati,
pensieri deboli, debolissimi ovunque, scuola chiesa piazza giornali
internet, tolleranza, tolleranza, tolleranza e non rispetto,
diversità e mai identità, lingue tagliate, parole straniate,
focolari spenti e murati, paesi uguali e vuoti.
O
si costruisce, e si esporta, gusto per la vita, carità e giustizia a
tutto campo, o si importa degrado, debolezza in malafede e senza vere
risposte.
“Contro
la fame cambia la vita” ci dicevamo un tempo.
Dare
il pane all’affamato, da bere all’assetato, vestire l’ignudo e
rendere giustizia all’oppresso è più urgente che mai, ma su
questo piccolo pianeta, nell’anno del Signore 2011, prende il segno
e il senso di una sola grandissima emergenza: MISSIONE e SVILUPPO là
dove i poveri nascono crescono soffrono e comunque, nella stragrande
maggioranza, RIMANGONO, in silenzio, senza lacrime, perché non sanno
neanche di essere qualcuno, di avere una dignità, di essere chiamati
alla Vita Eterna.
Domenica
3 aprile 2011, IV di Quaresima
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