Comunicato
Ufficiale n. 4 del Comitato “Beata Veronica da Binasco” – 12
Giugno 2017
“È
il tempo del raccoglimento, del poco chiasso e della preghiera
incessante. Questo è l’aspetto più militante che i cattolici
possono perseguire”.
Con queste parole un giovane portavoce della processione di
Riparazione al “REPride” di Reggio Emilia conclude la sua
riflessione sull’evento. Non possiamo che sottoscriverla anche in
relazione a quanto si è svolto a Pavia:
1) Agli
insulti, gratuiti e ingiustificati, rispondiamo con le parole di S.
Paolo: “insultati, benediciamo”.
2)
Ringraziamo i partecipanti. Senza denaro, senza mezzi straordinari,
senza patrocini di istituzioni, in cinque giorni si è dato vita a un
evento significativo sul piano, non solo soprannaturale, ma anche
sociale. Infatti, anche la stampa nazionale ha preso atto che i
cattolici, incuranti del politicamente corretto, non si lasciano
zittire. Essi chiamano grazia ciò che è grazia; peccato ciò che è
peccato; disordine ciò che è disordine. Sottolineiamo tuttavia un
disagio: abbiamo cortesemente risposto alle domande dei giornalisti
per dare una lettura corretta dei promotori dell’evento, e non
perché le nostre parole o immagini fossero direttamente mescolate a
immagini del PaviaPride.
3) Un
plauso alle dichiarazioni sagge ed equilibrate di S.E. Mons. Corrado
Sanguineti, Vescovo di Pavia, che corrispondono esattamente a quanto
ha detto a noi. Lungi dal vietare il Duomo ai fedeli – come si è
falsamente scritto – quasi fosse una pubblica sala e non il centro
della devozione e della Fede comune dei cattolici pavesi, ne ha
ribadito il diritto alla preghiera e il “no” della Chiesa
cattolica a ideologie che sono contro l’uomo creato ad immagine e
somiglianza di Dio.
4) E’
l’amore per le anime a spingerci: “Caritas Christi urget nos”.
Non c’è una “nuova Chiesa”, non ci sono (ci spiace deludere
alcuni) neanche “nuovi costumi” o nuovi peccati. Nella Roma che
sparse il sangue dei martiri, Papi compresi, Nerone imponeva il suo
“diritto positivo” e assoluto, non solo crocifiggendo i
cristiani, ma anche “celebrando” almeno un paio di propri
“matrimoni” con altrettanti maschi. Gli Apostoli, tuttavia,
testimoniarono Cristo senza paura e con amore, ottenendo la
conversione di molti. Perché, ci ricordano gli Atti degli Apostoli,
bisogna obbedire prima a Dio che agli uomini.
Il
Comitato “Beata Veronica da Binasco”
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